La Cappella del Barolo: estro e creatività delle Langhe.
Scopriamo insieme la Cappella del Barolo, uno dei monumenti più originali delle Langhe! Non a tutti piace, ma noi la troviamo davvero molto bella oltre che stupefacente!
Qual era il vostro gioco preferito quando eravate bambini? Il mio… il caleidoscopio!
Passavo interi pomeriggi a perdermi tra tutte quelle forme geometriche coloratissime e simmetriche tra loro, soprattutto in estate, quando finalmente avevo davanti a me tre mesi interi di relax e vacanze.
Appena ho intravisto la vivace chiesetta tra le vigne di Brunate, una località di La Morra, ho avuto la stessa sensazione.
I suoi colori psichedelici mi hanno fatto ricordare quegli oziosi pomeriggi. Mi hanno anche richiamato alla mente i bellissimi ricordi delle vacanze in Spagna dello scorso anno.
Sì, quando si passeggia da quelle parti, è come trovarsi nei pressi dell’Alhambra a Granada. C’è un non-so-che di “spagnoleggiante” nell’aria, che quasi vien voglia di indossare un bel gonnellone rosso, lungo fino ai piedi, con cui volteggiare e piroettare scalzi attorno alla chiesetta e poi esclamare “Olè!”.
Il colpo d’occhio è spettacolare, non c’è dubbio! A seconda delle stagioni, il quadro dell’intera collina cambia la sua veste. In estate le vigne costituiscono un tappeto folto e frondoso, un mare verde che si agita sotto la chiesetta e ne mette in risalto i suoi colori. In inverno, dopo una bella nevicata, sembra di ammirare una pietra preziosa custodita dentro una teca di cristallo sotto i riflettori della luce del timido sole.
La Cappella di SS. Madonna delle Grazie, anche chiamata Cappella del Barolo,
mai consacrata, era stata costruita nel 1914 come riparo da temporali o grandinate per i contadini che lavoravano nelle vigne circostanti. Dopo tanti anni, però, esaurì la funzione per la quale era stata concepita, cosicché nei primi anni ’60 appariva come un rudere in stato di abbandono.
Un po’ di storia della realizzazione
Nel 1970 la famiglia Ceretto, proprietaria dell’azienda vitivinicola Ceretto, la acquistò, iniziando il progetto di riportarla al suo antico splendore.
Nel 1999 vennero coinvolti due grandi artisti: David Tremlett, scultore inglese ed artista di installazioni, e Sol LeWitt, artista americano, mancato purtroppo nel 2007, a cui venne dato il compito di dare una nuova interpretazione e una rivalorizzazione della chiesa in rapporto al paesaggio di cui faceva parte.
I due artisti si divisero equamente i compiti, Tremlett si occupò dell’interno della Cappella, mentre LeWitt della parte esterna.
La chiesetta cominciò a risplendere di una nuova luce ed ebbe l’opportunità di vivere una seconda vita, questa volta sicuramente più colorata di quella precedente!
LeWitt usò per l’esterno della chiesetta i tre colori primari, rosso, blu, giallo, ma anche il verde, il viola e l’arancione. Diedero subito una connotazione primordiale e una dose abbondante di energia e dinamismo. Tremlett lavorò alla parte interna aiutandosi con il rosso, il giallo e l’azzurro, per donare raccoglimento e intimità.
Oggi la Cappella del Barolo è il luogo dove si ritrovano turisti e viaggiatori, meta di itinerari-trekking e giri in bicicletta. Rimane un luogo di riferimento per chi si ritrova ad “andar per Langhe” ed è un edificio che non deve mancare sulla tabella di marcia di chi passa da qui!
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